Visitare l’Istria in stile eco-sostenibile

In una delle estati più torride degli ultimi anni, la questione del cambiamento climatico è al centro del dibattito pubblico europeo. Il mondo del turismo, responsabile – secondo stime recenti – di circa l’8% delle emissioni globali di anidride carbonica, è anche uno dei settori dove gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale si fanno sempre più evidenti: dal turismo slow ai mezzi di traporto alternativi, chi viaggia oggi sente l’esigenza di non danneggiare l’ambiente. Visitare l’Istria in stile eco-sostenibile ’Istria, la penisola croata che si allunga nel mar Adriatico, da sempre meta amatissima per le vacanze estive, si pone in prima linea nella questione ambientale con una duplice azione: da un lato, preservando coste ed entroterra grazie alla continua creazione di aree protette (di cui più di 60, per una superficie di circa 175.000 ettari, fanno parte della rete Natura 2000 dell’UE, che mira a preservare le specie minacciate e i loro habitat). Dall’altro, promuovendo una serie di attività – come la ricettività famigliare (Eco Domus), gli itinerari in bici o gli eco-musei – che puntano alla sostenibilità ambientale e sociale. Gli sforzi in questo campo le sono stati ufficialmente riconosciuti nel 2021, anno in cui è stata inclusa nella top 100 dei luoghi turistici più rispettosi degli ecosistemi dalla fondazione internazionale no-profit Global Green Destination (GGD) che da 8 anni riunisce destinazioni verdi sostenibili e storie di buone pratiche che possono servire come esempi ispiratori. La Regione istriana, in collaborazione con l‘Ente pubblico Natura Histrica, ha nominato, nella categoria Natura ed ecoturismo, la storia di Palud-Palú: protezione della biodiversità nelle piccole zone paludose (Palud è l’unica riserva ornitologica della Regione istriana: zona paludosa e poco profonda vicino al mare, permette all’acqua salata di penetrare nell’ecosistema rendendolo salmastro; ciò fa di Palud una laguna costiera con un tipo di habitat molto specifico, purtroppo in pericolo sulla costa adriatica a causa dell’attività umana). Dove dormire in armonia con la natura (non solo glamping!) Non è indispensabile dormire in tenda per migliorare l’impronta di carbonio del proprio soggiorno: nelle città di mare di Rovinj (Rovigno), Poreč (Parenzo), Novigrad (Cittanova), Umag (Umago), Tar-Vabriga (Torre-Abrega), Vrsar (Orsera) e Rabac (Porto Albona), 25 hotel hanno ricevuto la Travelife Gold Award, certificazione globale che promuove la sostenibilità nel settore del turismo. Le buone pratiche includono l’installazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento ecologici, la sostituzione di vecchi apparecchi di illuminazione con LED, l’utilizzo della tecnologia di recupero del calore di scarto e l’introduzione di sistemi per il riciclaggio e il compostaggio. L’Istria croata ha anche nove eco-campeggi.Merita inoltre una menzione speciale il programma Eco Domus, un’iniziativa dell’Ente per il Turismo dell’Istria, che coinvolge 45 unità ricettive a conduzione famigliare: in questo caso, i proprietari sono riusciti a soddisfare 50 criteri di base in 12 diverse categorie e sono passati alla sostenibilità riciclando i rifiuti, utilizzando prodotti per il lavaggio e la pulizia e courtesy kit ecologici, oltre a tecnologie per il risparmio idrico ed energetico. Altri esempi virtuosi? Nel 2019 l‘Hotel Adriatic di Rovinj è diventato il primo hotel plastic-free in Croazia e altri alberghi del gruppo Maistra Collection stanno ora provando a seguire la stessa strada. Gli eco-musei da non perdere in Istria La sostenibilità si misura anche in termini di valorizzazione del patrimonio culturale locale e di coinvolgimento della comunità: per crescere in questa direzione, l’Istria ha creato spazi appositi come l’eco-museo Vlaški puti (Sentieri Valacchi), progetto che presenta la storia sociale di Šušnjevica (Susgnevizza) e dintorni attraverso il concetto del paesaggio culturale. Accanto al centro d’interpretazione e alla mediateca, ne fanno parte anche i sentieri tematici che percorrono il Parco naturale Monte Maggiore, legati direttamente alla vita e alle attività della gente del posto. A questo bell’esempio, si aggiungono anche quello dell’eco-museo Batana di Rovinj (Rovigno) e la Casa dell’olio d’oliva istriano di Pula (Pola). Bike&Bed e stazioni di ricarica Ecologica e slow, la vacanza in bici è il simbolo stesso della sostenibilità nel settore turistico. In Istria viene incentivata dalla rete Istra Bike&Bed, di cui fanno parte le strutture che offrono un’accoglienza su misura per ciclisti e cicloamatori: l’offerta è ampia e diversificata, e spazia dai semplici appartamenti privati ai “boutique bike hotel” (a gestione famigliare), fino agli hotel veri e propri. Tra i servizi offerti, rimessaggio sicuro per le biciclette, possibilità di lavare e asciugare gli indumenti, strumenti per la manutenzione e la riparazione dei mezzi e, su richiesta, è anche possibile prenotare transfer con trasporto della bici incluso.Infine, l’Ente per il Turismo dell’Istria ha implementato l’offerta di stazioni di ricarica elettrica in tutta la regione, disponibili in oltre 40 località della penisola. Il mare, le spiagge e, novità di quest’anno, i fondali A proposito di mare pulito, il monitoraggio della qualità del mare nel territorio della regione istriana si esegue regolarmente dal 1988. Invece, dal 1996 il monitoraggio è sottoposto al Regolamento sugli standard della qualità del mare sulle spiagge. Il risultato di questa grande attenzione? A nche nel 2022 la Bandiera blu è stata assegnata a oltre 40 spiagge e diverse marine dell’Istria.Info dettagliate qui: www.istra.hr/it/esperienze/sole-e-mare/bandiere-blu Fonte: Istria, Progetto Eco Domus, fonte ufficio stampa Press To Go - Comunicato stampa. Per scoprire le altre news del blog, scopri la rubrica Dove mangiare Qui e non dimenticare di seguirmi su Instagram.
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