Cantina La Tosa: un’azienda vinicola di qualità e passione

La prima parte del Press Tour del Mito della Malvasia in versione digitale si sta concludendo. In questo articolo vi presentiamo Cantina La Tosa, l’ultima tappa di questo percorso alla scoperta di una delle varietà di uva più antiche e apprezzate al mondo. Scopri gli altri articoli dedicati al Tour del Mito della Malvasia in zona Piacenza Come nasce La Tosa, da una passione a un vero e proprio lavoro La Cantina La Tosa, localizzata a Vigolzone, nella provincia di Piacenza, Emilia-Romagna, rappresenta un’eccellenza vinicola fondata nel 1980 dai fratelli Stefano e Ferruccio Pizzamiglio, originari di Milano ma profondamente legati al territorio piacentino. L’avvio dell’attività della Cantina La Tosa si è manifestato con l’acquisizione di cinque ettari di vigneto, una superficie che nel corso degli anni è stata ampliata fino a raggiungere i diciannove ettari attuali. I vigneti occupano una posizione collinare, con un’altitudine di circa 200 metri sul livello del mare, e si caratterizzano per terreni argillosi e calcarei ideali per la coltivazione di otto varietà di vitigni autoctoni: Malvasia di Candia Aromatica, Sauvignon, Ortrugo, Trebbiano Romagnolo, Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon e Merlot. La Cantina La Tosa si distingue per il suo impegno nella sostenibilità ambientale. Adotta pratiche agricole biologiche e biodinamiche, implementando misure mirate a minimizzare l’impatto ambientale della produzione. L’approccio sostenibile si estende alla coltivazione delle uve, utilizzando prodotti naturali e riducendo l’impiego di trattamenti anticrittogamici a sostanze come rame, zolfo ed estratti fenolici, senza ricorrere a pesticidi o fertilizzanti chimici. La vinificazione segue un approccio naturale, senza l’aggiunta di additivi. “Lavorare per avere le massime concentrazione, complessità, personalità e ricchezza aromatica nell’uva, al fine di traslarle poi nel vino, e rispettare al massimo l’equilibrio e il buono stato di salute della natura, per una viticoltura che noi definiamo, appunto ‘di equilibrio’”. -La Tosa La qualità dei vini della Cantina La Tosa è stata ampiamente riconosciuta sia dalla critica che dal pubblico. Numerosi premi sono stati conferiti dai principali guide enologiche italiane e internazionali, tra cui Gambero Rosso, Vini d’Italia e Wine Spectator. La distribuzione dei loro vini si estende oltre i confini nazionali, raggiungendo mercati internazionali come Stati Uniti, Canada, Giappone e Cina. La presenza globale testimonia il successo e l’apprezzamento internazionale ottenuto dai vini della Cantina La Tosa. Cantina La Tosa: la passione per il vino in un calice I vini della Cantina La Tosa e l’agriturismo Cantina La Tosa dispone anche di un agriturismo, che offre ai visitatori la possibilità di degustare i vini dell’azienda e di conoscere i segreti della viticoltura. L’agriturismo è situato in un’antica cascina ristrutturata, e offre una vista panoramica sui Colli Piacentini. Dopo un approfondito racconto da parte del signor Stefano sulla storia dei suoi vini e sull’origine della Cantina La Tosa, abbiamo avuto il privilegio di sperimentare un eccellente pranzo presso la loro struttura, che svolge anche la funzione di agriturismo. La magnifica tenuta è in grado di ospitare fino a 150 persone ed è arredata con autentici oggetti della tradizione contadina. Particolarmente suggestiva è la ricostruzione di una parete di una vecchia cucina rurale, completa di stufa, piccola ghiacciaia e pentole. Accanto, una veranda ospita una carrozza da campagna del 1890 e una sala più intima. L’intera esperienza culinaria si configura come un omaggio al territorio circostante, fondato sulle ricette tradizionali e sulla costante ricerca di materie prime di qualità. La verdura e alcuni frutti, ad esempio, provengono prevalentemente dal loro orto e frutteto, mentre gli altri prodotti, dai salumi alla carne, sono forniti da agricoltori e allevatori della provincia di Piacenza, soprattutto della Val Nure. Durante il nostro pranzo, abbiamo degustato tre salumi DOP piacentini, tra cui coppa, salame e pancetta, accompagnati dalla loro straordinaria giardiniera di verdure. Il percorso gastronomico è proseguito con i tipici pin piacentini, preparati con ricotta e spinaci, accompagnati da un delizioso sugo ai funghi che sottolineava la qualità artigianale del prodotto. Come secondo piatto, abbiamo avuto il piacere di assaporare l’Arrosto di Manzo al Gutturnio con patate, una combinazione intrigante e particolare, oltre a una carne incredibilmente tenera e delicata. Per concludere in dolcezza, abbiamo assaggiato la torta di fichi, preparata con i fichi provenienti direttamente dalle loro piante. Anche per chi, come me, non è solito apprezzare particolarmente questo frutto, è stata un’esperienza gustativa straordinaria. Mentre per la sezione dei vini abbiamo avuto il piacere di provare un Ortugo dei Colli Piacentini DOC, Sauvignon e Malvasia di Candia Aromatica. Al termine della nostra visita, abbiamo avuto il privilegio di esplorare le cantine, il museo e la biblioteca di La Tosa. Questo complesso rappresenta il luogo che ospita il primo museo privato nell’intera regione dell’Emilia-Romagna, un sito eccezionale e di incommensurabile valore. La sua collezione comprende oltre quattrocento manufatti, prevalentemente originari della nostra regione e risalenti al periodo che va dall’inizio dell’Ottocento all’inizio del Novecento. La sala espositiva museale offre una dettagliata rievocazione di tutte le fasi della produzione dell’uva e del vino, presentando una vasta gamma di oggetti, dalla strumentazione utilizzata nella coltivazione dei vigneti alle attrezzature coinvolte nella vinificazione, come pigiatrici, torchi, botti, filtri, pompe, tappatrici e imbottigliatrici. La sezione dedicata all’‘angolo del bottaio’ offre un approfondimento sugli strumenti utilizzati per la costruzione delle botti in legno e sui primi strumenti per le analisi del vino. La mostra è arricchita da pezzi rari, tra cui una botte trainata utilizzata per irrorare trattamenti nei vigneti e distribuire concimi al terreno, un imponente torchio Mabille su carro risalente alla metà del XIX secolo e una botte da Vin Santo tipica della zona piacentina. Oltre agli oggetti fisici, la collezione include antichi cataloghi di attrezzature enologiche e documenti storici, stampe e grida che contribuiscono a narrare la ricca storia legata alla produzione vinicola. Al termine del percorso, ci siamo avvicinati alla biblioteca, dove sono conservati libri e documenti sul vino. Qui, oltre 450 volumi antichi italiani e francesi sulla viticoltura ed enologia, e 300 libri sull’agricoltura in generale, datati tra il 1750 e il 1940 circa, catturano l’attenzione dei visitatori. Tra di essi spiccano opere significative come “Etude sur le vin” di Jacques Pasteur del 1873, “Ampelografia” di Molon del 1906 e due libri del professor Guyot. La biblioteca ospita anche 27 annate del Giornale Vinicolo Italiano a partire dal 1876 e annate complete di altre vecchie riviste del settore. Inoltre, sono esposti i tableaux dell’Enciclopedie Francaise del 1751-1772 sulla costruzione delle barriques e la fabbricazione dei tappi, insieme a una raccolta di tavole di Ampelografia generale risalenti alla metà dell’Ottocento. Un patrimonio così ricco da ammirare in tutte le sue sfaccettature. Conclusione Cantina La Tosa è un’azienda che rappresenta al meglio la tradizione e la passione per il vino. I suoi vini sono un’espressione autentica del territorio piacentino e meritano di essere assaggiati. Per saperne di più su Cantina La Tosa e sui suoi vini, visitate il sito web dell’azienda. Grazie per aver letto questo articolo. Ci vediamo presto con un nuovo approfondimento su un altro luogo da scoprire. Se volete rimanere aggiornati sulle nostre pubblicazioni, potete seguirci sulla nostra pagina Facebook, Instagram o Twitter. #Invited #PressTour #castellidelducato #emiliawelcome #galdelducato #inemiliaromagna #castellidelcrinale #cantinalatosa


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