Recensione: Collisioni di Fabrizio Salvucci e Caterina Silvia Fiore

Oggi Daniela di Daniela Carletti – Autrice per l’appuntamento del libro, ci parla di Collisioni di Fabrizio Salvucci e Caterina Silvia Fiore edito da VJ Edizioni Acquista il romanzo su Amazon Recensione di Collisioni di Fabrizio Salvucci e Caterina Silvia Fiore a cura di Daniela Carletti «Il dialogo possibile» Senza inutili giri di parole, l’intento quotidiano del Cardiologo Dott. Salvucci, grazie alla penna lineare e poetica di Caterina Silvia Fiore, si trasforma in un libro che rappresenta al contempo, una testimonianza e un messaggio di grande spessore etico. La narrazione, come dice il titolo, riporta le varie “Collisioni” vissute da Salvucci: la sua esperienza professionale e umana in Burundi e la pandemia in Italia.In relazione alla prima, leggendo il testo viene in mente “Viaggio in Africa” di Gianni Celati e le sue impressioni su quella realtà: come dire che è impossibile per un europeo calarsi nel profondo di quella dimensione (per motivi professionali), senza uscirne mutato; e infatti Salvucci afferma “In sintesi il mio viaggio in Burundi è stato il primo barcone al contrario!” (pag. 42); e se a quel viaggio aggiungiamo un intervento umanitario operante sul piano sanitario, comprendiamo bene le parole del Dottore “Il Burundi ha avuto su di me un impatto emotivo potente, una collisione con una realtà che inizialmente mi ha mandato in mille pezzi e non è stato facile…rimettere insieme i cocci…questi frammenti sono diventati ora più preziosi…il mio oro sono stati i sorrisi di quei bambini, il loro toccarmi le braccia per capire di quale sostanza fossi fatto e la vittoria in una sfida con me stesso.” (pag. 23). È proprio grazie a quell’esperienza che poi, di fronte alla realtà del Covid, Salvucci articola il suo pensiero e la sua battaglia. Uno degli aspetti più interessanti e commoventi della sua testimonianza durante gli anni del Covid, è il suo rimanere obiettivo, pur nella denuncia delle inefficienze, cercando di stare ai fatti, senza prendere le parti di nessuno (tranne che dei malati), cercando al contempo con determinazione, di instaurare un dialogo costruttivo tra tutte le parti che durante quei tristi anni, sono venute a crearsi tra le istituzioni e nella società civile. In poche pagine ricche di sostanza, protagonista e autrice mettono a fuoco il problema fondamentale che, secondo il Dott. Salvucci sta alla base dei disservizi che imperversano attualmente nella Sanità del nostro Paese “Come mai siamo arrivati a questo punto? Dove guardavamo mentre i giorni calavano a ovest?…Come mai ci siamo clamorosamente distratti mentre l’arte della medicina veniva protocollata…Farò quello che posso.” (pp. 15-16). Alla drammaticità di questa constatazione espressa in forma di domanda retorica, il Dott. Salvucci ha bene in mente la terapia più appropriata: la missione sanitaria nel suo più alto senso, è quella che accoglie “il paziente nella sua unica e irripetibile individualità, per restituire una terapia rispettosa del corpo e della mente.” (pag. 5), ed è per questo che Salvucci, insieme a molti dei suoi colleghi, ha cercato di costituire un nuovo protocollo, fatto di esperienze sul campo. La conclusione di una citazione sopra riportata “farò quello che posso”, è una delle espressioni più toccanti, che rivela lo sforzo enorme di chi, pur essendo consapevole dei limiti umani, non si tira indietro. Ciò nonostante l’obiezione sorge spontanea: a prescindere dalla pandemia, il numero di persone a cui impartire giornalmente un soccorso o anche semplici cure, non è irrilevante; sulla base di ciò, è concepibile per un operatore sanitario che già non lo faccia di suo, ristabilire con il singolo paziente, un contatto umano che vada al di là del protocollo?Il sorriso del Dottor Salvucci nella foto a pag. 22 che lo ritrae tra i ragazzi del Burundi, dice che è possibile.Daniela Carletti E tu conoscevi questo titolo Collisioni di Fabrizio Salvucci e Caterina Silvia Fiore ? Fammelo sapere nei commenti. Se ti piace scrivere o raccontare un libro, una ricetta o un viaggio che vuoi fare scoprire, scrivi a appuntidizelda.info@gmail.com. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
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