Recensione: Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini

Oggi Daniela di Daniela Carletti – Autrice per l’appuntamento del libro, ci parla di Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini da B.C.Dalai Editore. Scopriamo insieme cosa ci racconta! Acquista il romanzo su Amazon Recensione di Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini a cura di Daniela Carletti «Una vita per gli altri» “Elogio dell’imperfezione” è un’autobiografia in cui Rita Levi Montalcini (1909-2012), scienziata, neurologa e ricercatrice, ripercorre la sua vita durata oltre un secolo, passata attraverso le tragedie dell’antisemitismo e della Seconda Guerra Mondiale.I ricordi famigliari si mescolano a quelli della sua carriera osteggiata dalle leggi razziali (1938), che impedirono agli ebrei, docenti e studenti, di insegnare e frequentare le università italiane. La scelta di dedicare la sua esistenza alla ricerca e quindi agli altri, fu determinante nel percorso che la portò a scoprire il “fattore di crescita nervoso” (FCN), che le valse, insieme allo statunitense Stanley Cohen, il Premio Nobel per la Medicina nel 1986.L’FCN è una proteina che regola lo sviluppo di una zona (assone), propria delle cellule cerebrali che sono i neuroni. È grazie ad essa (e alla Montalcini), se oggi i ricercatori possono studiare malattie come ad esempio l’Alzheimer, al fine di trovare una cura che possa sconfiggerle. Il senso del libro, come già ci indica il titolo, è un’esortazione ad osare, a non nascondersi dietro le imperfezioni che, spesso, possono costituire un freno ai propri progetti.Per questo la Montalcini le elogia, perché nonostante siano un’innegabile prerogativa umana, lei stessa rappresenta la dimostrazione che i sogni e le visioni, si possono concretizzare nonostante le imperfezioni a cui ogni essere umano è soggetto. Tra le tante frasi celebri di questa grandissima scienziata che tutti amiamo e ricordiamo con immensa gratitudine per la sua dedizione alla Scienza e all’umanità intera, ne riporto alcune che incitano al coraggio e alla fiducia in se stessi: “A cento anni ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.” “Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita.” “Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte.” “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.” “La donna è stata bloccata per secoli. Quando ha accesso alla cultura è come un’affamata. E il cibo è molto più utile a chi è affamato rispetto a chi è già saturo.” “Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito.” Rita Levi Montalcini Conosci Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini? Fammelo sapere nei commenti e seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.


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